Reggimento Piemonte
Originariamente costituito nel 1636, porta il vessillo ricevuto nel 1664. L’uniforme è composta di un giustacorpo di panno grigio, con veste e calzoni grigi e paramani rossi. Il tricorno è bordato di pelle bianca e l’equipaggiamento è completato da una grenadière contenente le munizioni, fucile a pietra con baionetta a ghiera e sciabola.
Nel 1636 il Conte Catalano Alfieri formò a sue spese un Reggimento di fanteria di otto compagnie, reclutando esclusivamente soldati piemontesi. Questo nuovo Reggimento, che derivava dall’antico VI Colonnellato e dal Reggimento di S.A.S. il Principe di Piemonte (1618), fu messo a disposizione del Duca e, nel 1641, venne denominato “Reggimento Piemonte di S.A.R.”. Nel marzo 1664 il Reggimento passò al comando del Conte di Magliano, figlio di Catalano Alfieri, promosso Generale. Il 22 giugno dello stesso anno fu acquistato dal Ducato assumendo la definitiva denominazione di “Reggimento Piemonte” e la classificazione come quinto reggimento di fanteria d’ordinanza.
Nel 1672 fu duramente impegnato nella guerra contro la Repubblica di Genova (combattimenti della Garlanda e di Castelvecchio). Nel 1673 fu assoldato dalla Francia di Luigi XIV che lo inviò a combattere nelle Fiandre contro gli spagnoli fino al 1678 subendo, quattro anni prima, l’assedio di Oudenarde.
Nel 1679 rientrò in Piemonte e venne riarmato e riorganizzato. Nel 1685 fu creata la compagnia Granatiera, armata con moderni fucili a pietra focaia, ma sempre corredati di baionetta con manico di legno. Dopo i blandi combattimenti contro i Valdesi del 1689, il Reggimento si batté nella sfortunata battaglia di Staffarda il 16 Agosto 1690, dove l’esercito Ducale di Vittorio Amedeo II fu sconfitto dai francesi guidati dal generale Catinat.
Distaccato in Valle d’Aosta e a Vercelli non subì la sconfitta di Orbassano (4 Ottobre 1693) perché inviato a Cuneo per parare un’eventuale minaccia Francese contro la città. Con l’assedio di Valenza del 1696 terminò in Italia la guerra della Lega di Augusta. Dopo un breve periodo di pace, il reggimento venne riordinato e riarmato con i nuovi fucili a pietra focaia, ma nel 1701 ci fu un nuovo conflitto a fianco della Francia contro l’Impero Austriaco, la Guerra di Successione Spagnola. Il Reggimento partecipò attivamente alla battaglia di Chiari il giorno 1 settembre 1701. Il 29 settembre i francesi, consci dell’imminente capovolgimento della situazione politica da parte del Duca Vittorio Amedeo II, disarmarono il contingente Sabaudo, tra cui il Reggimento Piemonte, a San Benedetto Po.
Senza Ufficiali, ricomposto con nuove reclute, dopo aver accorpato i soldati fuggiaschi dei vari Reggimenti e quelli del Reggimento Fucilieri, il Reggimento Piemonte partecipò agli assedi di Vercelli, Ivrea e Verrua. Con un distaccamento di 100 fucilieri fu inviato in marcia forzata alla difesa della linea fortificata Chivasso – Castagneto Po e, infine, alla difesa di Torino, assediata nel 1706.
Nel 1707 i soldati di Piemonte partirono per l’avventura di Tolone. La base Francese fu invano assediata e, in autunno, le truppe austro-piemontesi dovettero ripiegare con gravissime perdite per il nostro Reggimento. Negli anni successivi alcuni reparti del Reggimento Piemonte parteciparono alle operazioni volte alla conquista del confine alpino. La pace di Utrecht consentì a Vittorio Amedeo II di fregiarsi della Corona Reale con l’acquisizione della Sicilia. Il Reggimento Piemonte fu uno dei reparti proposto a presidiare quel vasto territorio, ricaduto sotto il dominio Spagnolo, dopo la dura guerra del 1718/19. Vittorio Amedeo II fu ricompensato con la Sardegna e nel 1724 un contingente del Reggimento Piemonte sbarcò ad Alghero per presidio. Negli anni successivi il Reggimento fu di guarnigione in varie piazze del Regno, ma nel 1732 raggiunse l’armata franco-piemontese che si concentrava per operare in Lombardia e in Emilia contro gli Austriaci nella Guerra di Successione Polacca.
Il Reggimento Piemonte prese parte all’assedio di Milano, alla cruenta battaglia di Guastala (19 Settembre 1734) e, nel 1735, agli assedi di Modena, Reggio Emilia, Pizzighettone e Mirandola. Dopo cinque anni di pace il Regno di Sardegna scese nuovamente in guerra, questa volta a fianco della Regina d’Ungheria, per la successione al trono d’Austria.
Nel 1743 il Reggimento Piemonte si spostò nelle valli del Cuneese e, suddiviso in vari distaccamenti, si scontrò varie volte con i franco-spagnoli, a Valdieri, al Colle Dell’Ortica e alla Madonna Dell’Olmo, dove subì cruenti perdite. Un solo distaccamento partecipò al soccorso di Cuneo assediata, terminando poi la campagna del 1745 in Val di Susa, a difesa dei vari posti di frontiera.
Sempre nello stesso anno il Reggimento si avviò nell’Alessandrino per fronteggiare l’armata franco-spagnola che attaccò Bassignana e Rivarone il 27 Settembre, ma furono costretti a ritirarsi. Il I Battaglione ripiegò a Valenza, il II a Casale; in breve tempo Valenza capitolò e i sopravvissuti dei due Battaglioni svernarono a Novara e Crescentino. Nel 1746 il I Battaglione partecipò in prima linea contro l’armata nemica nell’Alessandrino, mentre il II, ricomposto, cercava invano di occupare Savona ma venne bruscamente fermato a Montezemolo, Cengio e Millesimo. Altri distaccamenti dello stesso Battaglione operarono anche ad Acqui e Bassignana. Nel 1747 il Reggimento Piemonte diede una robusta spallata nel Savonese attaccando Ventimiglia, ma le condizioni di tutti i reparti erano ormai pessime, con ridotta dotazione di equipaggiamenti. Le reclute giungevano al Reggimento disarmate e senza uniforme, costretti ad utilizzare l’equipaggiamento dei commilitoni feriti, malati o morti. La vittoria sul Colle dell’Assietta del 20 Luglio 1747 consentì di bloccare definitivamente ogni velleità offensiva dei franco-spagnoli. Le trattative di pace, da tempo in corso, portarono rapidamente alla conclusione della guerra. Il Piemonte rimarrà in pace per circa 45 anni. Il Reggimento Piemonte, nel frattempo, venne riorganizzato e riarmato e, sia nel 1752 che nel 1774, ricomposto su tre Battaglioni con 14 grosse compagnie, ritornando però nel 1786 al primitivo ordinamento.