Reggimento La Marina

Originariamente costituita nel 1683, imprigionato e sciolto da Luigi XIV nel 1690 mentre combatteva in Fiandra, poi ricostituito nel 1701 come reggimento provinciale di Nizza. Nel 1713, con l’acquisizione della Sicilia, il reggimento cambia nome per essere utilizzato come fanteria d’imbarco e diventa La Marine. L’uniforme è composta da giustacorpo scarlatto, veste, calzoni e paramani verdi, ghette bianche e tricorno bordato di pelle bianca. L’armamento, fatte salve lievi differenze dovute al servizio sulle galere, è analogo a quello degli altri reggimenti di fanteria.

Cronologicamente, il primo Reggimento di fanteria denominato “La Marina” fu costituito nel 1672 a Nizza, ma già l’anno seguente venne incorporato nell’Armata francese da Luigi XIV. Per questo motivo, le origini del Reggimento La Marina sono piuttosto da ricercarsi nel Reggimento d’Ordinanza costituito il 28 novembre 1683 con truppe che erano di presidio nei castelli di Nizza, Villefranche e nel Forte di S. Ospizio. Nel 1688 esso fu inviato in Francia a combattere per Luigi XIV ma nel 1690, essendosi rotta l’alleanza tra la Francia e il Ducato Sabaudo, il Reggimento fu dichiarato prigioniero e sciolto mentre combatteva in Fiandra.

Non vi è nulla di certo che permetta di concludere che questi due primi corpi fossero impiegati in servizi navali, anzi, vennero impiegati unicamente come fanteria, per cui “quella denominazione può provenire dalla provincia marittima in cui fu levato il Reggimento”.

Il 16 aprile 1701 fu costituito un nuovo Reggimento di fanteria d’Ordinanza che prese il nome di “Nizza”. Nell’atto di costituzione, ancora una volta, non venne specificato il suo impiego: tutto lascia quindi supporre che fosse stato ideato per svolgere servizio a terra. Esso partecipò alla Guerra di Successione Spagnola e, nella campagna del 1704, fu presente alla difesa di Ivrea. I Piemontesi furono costretti alla resa e i superstiti del Reggimento Nizza furono incorporati nel Reggimento di Piemonte, con cui presero parte alla difesa di Torino del 1706. Nel 1707, infine, il Reggimento Nizza fu riorganizzato: fu posto sotto il comando del Colonnello Du Villar e riacquistò la sua autonomia.

Con il trattato di Utrecht del 13 agosto 1713 il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II ottenne la Sicilia ed assunse dignità regale. L’acquisizione di questa lontana provincia e la necessità d’avere con essa frequenti contatti suggerirono di ampliare e rafforzare la piccola flotta sabauda. Per la difesa di quest’ultima era necessario disporre di un Reggimento che potesse prestare regolarmente servizio sui Vascelli e sulle Galere. Sul finire del 1713 il Reggimento “Nizza” fu quindi riformato, cambiò nome e diventò il Reggimento “La Marina”, con il compito di prestare servizio sia su terra ferma che su mare.

Il battesimo del fuoco di questo Reggimento avvenne nel 1718, quando una potente flotta spagnola si presentò davanti a Palermo con l’intento di riconquistare la Sicilia. Il forte contingente di truppe sbarcato ebbe ragione del presidio della città, scarso e colto di sorpresa. Non fu così per il Reggimento La Marina che, di presidio nel Castello a Mare di Palermo, difese con decisione e coraggio la sua posizione infliggendo gravi perdite al nemico, di cui bloccò momentaneamente l’avanzata.

A seguito di accordi politici, nel 1719 fu assegnata ai Savoia la Sardegna in cambio della Sicilia. La flotta Sabauda si trasferì quindi a presidiare le coste sarde e a mantenere i collegamenti fra la Sardegna, Nizza e Villefranche. In questo periodo, il Reggimento La Marina fu adibito a servizi sia in mare sia a terra. La sua sede naturale era il porto di Villefranche ma, com’era consuetudine per tutti i Reggimenti di Fanteria, era periodicamente spostato anche in altre località del Piemonte, in base alle esigenze operative del momento.

Il Corpo, a partire dalla sua costituzione, prese parte a tutte le Campagne di Guerra del XVIII secolo, distinguendosi sempre per l’ottimo addestramento, per la disciplina, per il coraggio ed il valore.

Riguardo alle bandiere dei due primi Reggimenti che portarono il nome di “La Marina”, cioè quello formato nel 1672 (sciolto nel 1673) e quello formato nel 1683 (sciolto nel 1690), non vi sono notizie certe. Lo stesso può dirsi per la bandiera del Reggimento d’Ordinanza Nizza del 1701, dal quale derivò direttamente il reggimento “La Marina”.

Le prime tracce storiche si hanno a partire dalla bandiera adottata nel 1713: di 2 metri per lato, essa consisteva in un “drappo rosso con croce bianca, dalle cui braccia, nei quattro campi, sorgono tre fiamme verdi; nel primo quarto in alto a sinistra, per sbieco, una grande ancora nera a quattro marre (“grappino”, la tipica ancora delle galere) pendente da un nastro azzurro; cravatta e fiocchi rossi; asta rossa”.

Come per tutti i reggimenti d’ordinanza, esisteva inoltre una bandiera “Colonnella” (ossia della Compagnia del Colonnello) che fu uguale per tutti i reggimenti (escluso il Reggimento Guardie) fino alla riforma del 1775: “drappo azzurro con grande aquila nera di Savoia Antica, con ali dispiegate, sormontata dalla Corona Reale e caricata in petto dall’arme di Savoia Moderna, scudo rosso alla croce bianca”.

Non si hanno né notizie certe né regolamenti ufficiali riguardo i colori, gli accessori e le particolarità delle uniformi dell’Armata Sabauda in questo periodo. Di noto vi è solo che, attorno al 1670, si cominciò a dotare i soldati di un giustacorpo, mentre il resto del vestiario restava disomogeneo se non casuale.

Solo verso gli anni ’80 del XVII secolo si iniziarono ad adottare vere e proprie uniformi: la Fanteria portava un “giustacorpo” (cappotto) di color grigio-bianco, uguale per tutti i Reggimenti tranne che per il Reggimento Guardie (blu-azzurro). I singoli Reggimenti si distinguevano principalmente dal colore dei paramani (alti e vistosi), dal colore della “veste” (gilet con maniche), delle “calze” (calzoni), dei “calzetti” (calze) ed infine dai bottoni, che potevano essere d’ottone o di stagno.

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